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Non ti restava altro che quella tunica sul Calvario, e tu, te la sei fatta prendere con arroganza dai soldati senza reagire.
La nostra reazione, di fronte a questa scena, è sdegno, è vergogna; quello dei soldati ci sembra un gesto a noi lontano: ma siamo sicuri di non averlo mai fatto?
Certamente non eravamo presenti sul Calvario ma ci è sicuramente capitato di spogliare un uomo della sua dignità, della libertà, della fiducia e del rispetto.
Non ce ne accorgiamo, ma lo facciamo tutti i giorni: quando non proviamo nessun riserbo a giudicare una persona, quando etichettiamo un modo di fare, quando trattiamo le persone come oggetti o come strumenti.
In questi casi le vittime reagiscono esattamente come te: rimangono in silenzio
Allora perché reagiamo con sdegno allo spogliazione di Gesù?
Non abbiamo diritto a scandalizzarci se in fondo anche noi non perdiamo occasione per esporre qualcuno alla pubblica curiosità, per sbandierare ciò che vi è di più segreto in lui, per attaccare la sua intimità.
Ti chiediamo di renderci consapevoli delle azioni che compiamo, di darci il senso del limite oltre il quale offendiamo le persone e con esse Te.

Alberto

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