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Siamo abituati a vederla come ciondolo al collo di tante persone, ci indigniamo se qualcuno propone di toglierla dalla aule delle scuole o dei tribunali ma troppe poche volte ci soffermiamo sul significato che deve avere la croce per noi cristiani, su questo "prendere ogni giorno la croce" che ci deve interpellare a farla nostra, ad assumerla come stile di vita…
Per aiutarci in questa riflessione faccio ricorso alle parole che Giovanni Paolo II pronunciò ad un incontro intitolato proprio "Prendi la Croce" al quale partecipai ormai nove anni fa a Roma. Diceva il Papa, rivolgendosi soprattutto ai giovani:

«La Croce non è estranea alla vita di ogni uomo e donna di qualsiasi età, popolo e condizione sociale. Sì, la Croce è iscritta nella vita dell’uomo. Volerla escludere dalla propria esistenza è come voler ignorare la realtà della condizione umana. È così! Siamo fatti per la vita, eppure non possiamo eliminare dalla nostra storia per­sonale la sofferenza e la prova. Ed anche voi, cari giovani, non sperimentate quoti­dianamente la realtà della Croce? Quando in famiglia non esiste armonia, quando si fanno dure le difficoltà nello studio, quando i sentimenti non sono ricambiati, quando l’inserimento nel mondo del lavoro diventa quasi impossibile, quando per ragioni economiche si è costretti a mortificare il progetto di formare una famiglia, quando si deve lottare con la malattia, la solitudine e quando si rischia di essere vit­time di un pericoloso vuoto di valori, non è forse la Croce che allora vi interpella?
Una diffusa cultura dell’effimero, che assegna valore solo a ciò che appare bello ed a ciò che piace, vorrebbe farvi credere che la Croce va rimossa. Questa moda cul­turale promette successo, carriera rapida ed affermazione di sé ad ogni costo; invi­ta ad una sessualità vissuta senza responsabilità e ad un’esistenza priva di progetti e di rispetto per gli altri. Aprite bene gli occhi, cari giovani; questa non è la strada che conduce alla gioia ed alla vita, ma il sentiero che sprofonda nel peccato e nella morte.
Gesù non ci lascia soli sulla croce. Gesù è l’Amore fedele che non abbandona e che sa trasfor­mare le notti in albe di speranza. Se la Croce viene accolta, essa genera salvezza e procura serenità. Senza Dio, la Croce ci schiaccia; con Dio, essa ci redime e ci salva.
Vogliamo gridare: «Prendi la Croce!», accoglila, non lasciarti schiacciare dagli eventi, ma vinci con Cristo il male e la morte! Se fai del Vangelo della Croce il
tuo progetto di vita, se segui Gesù fino alla Croce, ritroverai te stesso in pienezza!»

Alberto

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